Malattie Degenerative

Mi sono reso conto che chi ha mal di schiena percepisce negativamente il termine “malattia degenerativa” quasi significasse un ineluttabile evoluzione verso la totale invalidità.
Al contrario, il termine “degenerativo” ha un significato ben diverso: fa infatti riferimento ai fenomeni di usura correlati con le patologie artrosiche. Ogni articolazione, sia biologica che artificiale, va incontro a fenomeni di usura -per il solo fatto di funzionare- a causa dell’attrito, anche se ridotto da sostanze lubrificanti che sono prodotte dal nostro organismo al pari di quelle introdotte in un sistema meccanico.
Per quale motivo l’artrosi –la principale delle patologie degenerative- si manifesti maggiormente e/o provochi una sintomatologia più grave in una articolazione piuttosto che in un’altra (nella colonna vertebrale piuttosto che in un’anca o in un ginocchio) o in una persona invece che in un’altra, non è ancora completamente conosciuto. Certamente esistono casi di semplice interpretazione: l’artrosi in un ginocchio dopo una frattura di femore o dopo un intervento di meniscectomia completa, come l’artrosi della colonna lombare in una scoliosi idiopatica o dopo una frattura vertebrale. In tutti questi casi si crea infatti uno squilibrio che porta al sovraccarico di parte dell’articolazione e quindi all’usura della cartilagine in quella zona.
Ma nella maggior parte dei casi non conosciamo le ragioni per le quali si sviluppa duna discopatia degenerativa o una artrosi d’anca in parsone senza alcun antecedente.
Rimane però comunemente accettato il fatto che non vi è una sempre una correlazione diretta fra fenomeni degenerativi (cioè di usura) e sintomatologia dolorosa, né è automatiche che i sintomi, una volta esorditi, rimangano costanti o peggiorino, né tantomeno che il quadro “degeneri” in qualche malattia invalidante
Un altro punto fonte di malintesi è il rapporto fra l’aspetto radiografico e i sintomi. L’aspetto radiografico (sia la Radiografia standard, sia la Tomografia Computerizzata sia le forme più sofisticate di imaging mediante Risonanza Magnetica) essendo documento dell’usura delle superfici articolari e degli elementi anatomici di movimento, mostrerà nel tempo quadri sempre più gravi, ma a questo non necessariamente corrisponderà un aggravamento dei sintomi. Esercizio fisico, buon tono muscolare, ottimale rapporto peso/altezza, consentono in molti casi di attenuare i dolori e la limitazione funzionale derivante da patologie artrosiche (degenerative) della colonna vertebrale. La scelta chirurgica dunque non deve essere considerata prioritaria, ma una opzione dopo intenso e corretto trattamento fisiatrico, riabilitativo, farmacologico, dietetico.
Le Malattie Degenerative del Rachide Lombare
Le espressioni più comuni delle malattie degenerative della colonna vertebrale Lombare sono spesso fra loro concatenate:
- Ernia del disco. Si sviluppa spesso in un disco altrimenti relativamente sano: il nucleo polposo (tessuto gelatinoso al centro del disco) si fa strada vero la periferia attraverso fibre alterate e discontinue fino ad entrare nel canale spinale e venire in contatto con le radici nervose. A questo conflitto di spazio conseguirà un dolore distribuito lungo il decorso del nervo al quale dette radici danno origine (sciatalgia: lungo la faccia posteriore o postero-laterale dell’arto inferiore per le radici di L5 ed S1; cruralgia lungo la superficie anteriore della coscia e anteromediale della gamba per la radice di L4)
- Discopatia. Elemento base del mal di schiena, fenomeno degenerativo di un disco, per lo più al passaggio lombosacrale (L5-S1 o L4-L5). Inizialmente visibile solo sulla RM che mostra in anticipo la perdita di idratazione delle strutture discali (non vascolarizzate)
- Instabilità discale. Il disco perde progressivamente la capacità di consentire un armonioso movimento fra le vertebre contigue. Ne consegue in un lungo arco di tempo un difetto di movimento, una deformità locale, la perdita dei normali rapporti fra le faccette articolari, la compressione delle radici nervose contigue a causa del “bulging” o allargamento del contorno laterale per perdita di altezza
- Scoliosi degenerativa o “de novo”. Termine con il quale si indica la deformità che deriva dall’incapacità dei dischi di mantenere il corretto allineamento della colonna
- Sindrome faccettale: è l’artrosi delle faccette articolari, primitiva o secondaria al malfunzionamento dei dischi.
- Stenosi canalare o foraminale. Fenomeno tipico dell’artrosi è lo sviluppo di ossificazioni o l’ispessimento dei contorni ossei. Si creano quindi conflitti di spazio fra in contenente (le vertebre) e il contenuto (radici nervose e contenuto del canale spinale). L’instabilità generata dalla degenerazione discale e faccettale accentua per lo più sotto carico questo fenomeno
Esistono alcune patologie che predispongono a questi fenomeni:
Spondilolisi. Malformazione congenita che comporta mancato completamento dell’ossificazione dell’arco posteriore di una vertebra in corrispondenza dell’Istmo (la porzione fra le due apofisi articolai). Al momento in cui il disco “degenera” e perde le capacità di sostegno, la vertebra può “scivolare” in avanti (spondilolistesi) Scoliosi idiopatica: il carico sui dischi e sulle faccette articolari è mal distribuito. A lungo termine si creano zone di sovraccarico con maggiore usura.
Le Malattie Degenerative del Rachide Cervicale
I fenomeni sono analoghi, ma tre aspetti sono diversi:
- Il rachide cervicale è molto mobile, la sua funzione è principalmente di garantire al sistema visivo e auditivo il controllo della situazione attorno a noi. I movimenti devono essere rapidi e precisi per consentire al cervelletto un competo e istantaneo controllo della postura. Al dolore da degenerazione discale si associano spesso disturbi neurovegentativi e di sensazioni di perdita di equilibrio.
- La compressione delle radici nervose provoca dolori o parestesia ad uno degli arti superiori (cervicobrachialgia).
- Poiché il contenuto del canale è a questo livello il midollo spinale, la conseguenza della stenosi cervicale può essere molto grave generando vere e proprie mielopatie che nei gradi estremi rendono difficoltosa o financo impossibile camminare.
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