
Roma, 104° congresso nazionale della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia
Oltre 2000 ortopedici al Congresso e uno dei temi è stato:
- progressi in oncologia muscoloscheletrica
Sono stato invitato a parlare di innovazione nella ricostruzione della colonna vertebrale dopo interventi di resezione dei tumori. Ho presentato la mia esperienza, iniziata negli anni novanta, con le protesi di carbonio, dopo che l’uso di innesti ossei si era rivelato, in questo campo, insoddisfacente.
Va rimarcato che il termine “trapianto” non ha valore scientifico in questo campo, poichè si riferisce al trasferimento di un organo da vivente a vivente. E’ corretto dire “trapianto di rene”, ma non “trapianto di osso”, se con questo intendiamo l’uso di osso prelevato da cadavere e congelato: in questo caso il termine corretto è “innesto”. Le protesi in carbonio, all’interno delle quali si introducono frammenti di osso prelevati dallo stesso paziente, si sono rivelate ben più efficaci degli innesti ossei prelevati da cadavere. Ho dimostrato questa mia affermazione presentando risultati a lungo termine: su 176 pazienti, 8 stanno bene con ottima funzione della schiena a distanza di oltre venti anni, 22 più di 15 anni, 44 più di 10 anni.
Sono risultati particolarmente buoni se si pensa che parliamo di tumori maligni o comunque benigni aggressivi. Tutte le protesi impiantate tranne una hanno ottenuto una ottimale integrazione ossea, solo in 6 casi è stato necessario un reintervento per problemi legati alla strumentazione, cioè alle viti e alle barre usate per l’artrodesi.
In conclusione si tratta di un sistema che a posteriori, grazie ai risultati di una esperienza così ampia e con controlli a distanza di tempo così lunga, può essere definita una valida innovazione. Non sempre infatti le innovazioni in medicina risultano efficaci alla prova del tempo.
Attualmente inoltre, con il sempre maggior impiego di radioterapie avanzate (protontherapy, carbon-ion) che non possono essere somministrate in presenza di impianti in titanio, una protesi in carbonio è ancora di più all’avanguardia. La combinazione fra chirurgia e radioterapia è destinata a svilupparsi sempre di più nel tempo poichè consente chirurgie meno aggressive e devastanti.